Scienze Pedagogiche
Roberto Costa, Premio Marzotto 1957
L’Italia in francobolli
GIOVANNI CALÒ
L’orientamento filosofico del Calò fu quello d’uno spiritualismo che intendeva riprendere una tradizione filosofica in maniera critica, ponendo fra i suoi fondamenti essenziali la psicologia, intesa nel suo senso più largo. Il primo concorso che vinse fu quello dell’Accademia di Scienze Morali e Politiche di Napoli. Collaborò nella rivista La Cultura filosofica. Fu professore di pedagogia alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Firenze. Fu Segretario alla Presidenza della Camera, poi Sottosegretario alla P.I. Tra le sue opere più importanti si ricordano: Maestri e Problemi di filosofia in cui tratta tutti i settori della pedagogia, illustrandone tutti i problemi, teorici e pratici, e Corso di pedagogia che, alla chiarezza del dettato, unisce la struttura logica e la serietà scientifica nell’analisi dei problemi. Con Pedagogia del Risorgimento, vinse il Premio Marzotto per la Pedagogia nel 1965, un’opera che ricostruisce lo spirito e il significato della pedagogia del Risorgimento. Fu Presidente dell’Associazione pedagogica italiana, Vice-Presidente della Commissione italiana dell’Unesco e membro dell’Accademia dei Lincei.
Educazione Civica
(Discorso della Commissione, 1956)
G. B. Artusio, Premio Marzotto 1956
Manuale di educazione civica
Bruno Betta, Premio Marzotto 1956
Per oggi e per domani (Educazione morale e civile)
Enzo Jemma, Premio Marzotto 1956
Manuale pratico di educazione civica ad uso degli insegnanti
Sara Giusti, Premio Marzotto 1956
L’educazione civica
GIOVAN BATTISTA ARTUSIO
Nel 1956 ricevette il Premio Marzotto per l’Educazione Civica con il suo saggio Educazione Civica. Il problema dell’educazione civica è profondamente e personalmente vissuto in una varietà di aspetti, che dimostra la lunga e scaltrita esperienza dell’autore, il quale si muove senza pregiudizi di sorta tra le diverse correnti pedagogiche contemporanee, non cedendo alle suggestioni delle mode, ma anche non chiudendosi di fronte a nessun tentativo seriamente condotto. La sua concezione dell’educazione civica trascende i limiti di una particolare materia, per investire ogni materia e la personalità intera dell’alunno attraverso ogni sua manifestazione. Il che consente all’Autore di trovare il fondamento di una educazione civica nell’impostazione generale del problema educativo e nel funzionamento concreto degli istituti scolastici visti nella loro capacità di inserirsi nella vita.
BRUNO BETTA
Fu un insegnante. Dopo la laurea in Filosofia, si dedicò alla scuola. Professore di Storia e Filosofia al Liceo classico Giovanni Prati di Trento, la sua carriera conobbe un periodo di interruzione dovuto alla partenza per la guerra. Trovatosi l’8 settembre 1943 capitano in Bulgaria fu catturato dai tedeschi e rifiutò di aderire alla RSI. Internato in vari campi in Polonia e in Germania, riuscì a tornare in Italia alla fine del conflitto. Ripreso l’insegnamento al Prati, il professore promosse la costituzione dell’ANEI (l’Associazione nazionale degli ex internati). Fu presidente per quasi vent’anni della Pro Cultura di Trento e preside, dal 1955 al 1974, dell’Istituto magistrale Antonio Rosmini. Bruno Betta ha lasciato molte pubblicazioni sui campi di internamento nazisti e molti testi di educazione civica, tra cui il volume che gli valse il Premio Marzotto per l’Educazione Civica nel 1956, Per oggi e per domani (Educazione morale e civile), un’opera molto ampia, ricca di osservazioni.
Un lavoro diligente e uno sforzo di raccogliere materiale molto vario, che possa servire all’insegnante come mezzo di documentazione e d’illustrazione efficace su ogni argomento.
ENZO JEMMA
Oltre all’educazione civica, si occupò anche di libri per ragazzi e fu autore di un’importante opera intitolata L’isola dimenticata, che narra le vicende di un gruppo di naufraghi del cielo che si vede costretto ad organizzare una nuova vita su un’isola sconosciuta. Nasce così nell’isola una nuova società con leggi, regole, capi, funzioni ben definite assegnate a ciascun membro che deve rendersi utile alla società in cui vive. L’eterogeneità dei componenti è la radice di inevitabili dissidi, anche se i contrasti vengono superati e la concordia finisce per dominare.
Nel 1956 Enzo Jemma vince il Premio Marzotto con il suo Manuale pratico di educazione civica ad uso degli insegnanti. II lavoro documenta una attività meritoria, svolta con intelligenza e genialità e con penetrazione dell’anima infantile, con metodo induttivo e socratico veramente interessante, che apre la mente, abitua alla discussione e al libero riconoscimento del vero, giungendo a un’efficace educazione civica. II metodo cosi illustrato per esempi concreti riguarda per lo più l’insegnamento elementare.
SARA GIUSTI
II saggio sull’Educazione civica della Giusti s’ispira, in particolar modo, alla teoria del Dewey e presenta, in una esposizione scorrevole, una larga informazione delle correnti pedagogiche straniere, senza richiamo però alle correnti italiane e mostra sufficiente consapevolezza pratica dei compiti dell’educazione civica.